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Parrocchia S. Martino

Consiglio parrocchiale Pastorale

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Il Consiglio pastorale parrocchiale è l’organismo ecclesiale nel quale presbiteri, diaconi, religiosi e laici «prestano il loro aiuto nel promuovere l’attività pastorale» della Comunità parrocchiale. Esso consente, garantisce e promuove la corresponsabilità dei membri della parrocchia, sotto la guida del Parroco «che fa le veci del Vescovo» e che «in certo modo lo rende presente». Esso manifesta inoltre la ricchezza e la varietà dei carismi esistenti nella parrocchia e contribuisce sommamente allo sviluppo della comunione e della missione, dimensioni essenziali della vita ecclesiale.

Il Consiglio pastorale parrocchiale ha solamente voto consultivo; va tenuto presente che il termine “consultivo” assume un significato del tutto particolare, poiché la funzione del Consiglio pastorale parrocchiale si esercita all’interno della comunità ecclesiale, nella quale i vari carismi dei laici, dei religiosi e della Gerarchia devono integrarsi ed armonizzarsi in uno spirito di comunione.

I compiti del Consiglio pastorale parrocchiale sono:

– studiare e approfondire, in spirito di comunione, tutto quanto riguarda la vita della parrocchia nei suoi diversi aspetti: evangelizzazione e catechesi, liturgia, carità; formazione e promozione dei vari settori della pastorale speciale; presenza cristiana nel territorio;

– individuare le esigenze pastorali prioritarie in attento ascolto di quanto lo Spirito vuole dalla sua Chiesa nella situazione concreta;

– elaborare un programma pastorale annuale, a partire dal programma diocesano e dagli orientamenti dell’Unità Pastorale, e valorizzando persone e strutture della Comunità;

– verificare con scadenze periodiche l’attuazione del programma.

Il Consiglio pastorale parrocchiale è composto dal Parroco, che di diritto ne è il Presidente, dagli eventuali vicari parrocchiali, e da rappresentanti di tutte le componenti ecclesiali presenti nella parrocchia.

 I consiglieri debbono:

– essere in piena comunione con la Chiesa, in particolare con il Magistero gerarchico;

– distinguersi «per fede sicura, buoni costumi e prudenza»;

– essere capaci di comprendere i problemi della Comunità;

– essere disponibili all’ascolto ed al servizio;

– sentirsi impegnati a costruire la comunità nella carità e nella varietà dei carismi.

Essi prestano il loro servizio gratuitamente.